venerdì 19 febbraio 2016

Gatto sì o gatto no?

Gatto sì ovviamente!


Eccolo, vi presento Micio, l’affettuosissimo gatto dei vicini che ama tanto venirmi a trovare. Non ho idea di quale sia il suo vero nome, ma appena sente la parola micio si precipita per farsi fare le coccole, in un tripudio di fusa e miagolii.

Ho sempre amato i gatti e uno dei piccoli grandi crucci della mia vita è quello di non poterne tenere uno… la triste realtà infatti è che starebbe gran parte del giorno chiuso in casa da solo, prigioniero di un miniappartamento da mattina a sera e ovviamente non ne sarebbe felice.

Per questo ho deciso che no, non mi prenderò un gatto nemmeno ora che finalmente ho un pezzetto di giardino: di questi tempi bisogna tenere tutto sprangato a doppia mandata, perché gli odiati, luridi, schifosissimi, disgraziaticheglivenisseuncolpomadiquellisecchi cosiddetti topi di appartamento (con tante scuse ai topi veri) riescono ad entrare anche dalle gattaiole, maledetti loro, e poi l’assicurazione nemmeno ti risarcisce. E così in galera ci tocca starci noi, con le sbarre alle finestre, anziché loro.

Ma a volte quello che nella vita ti viene tolto da una parte, ti viene donato dall'altra… infatti pochi giorni dopo il trasloco, una domenica mattina di sole all'inizio di novembre, mentre stavo arieggiando casa, mio marito mi chiama e mi dice: “Ehi, abbiamo un gatto in camera da letto!”.

E che gatto! Un bellissimo micio fulvo, che si godeva il tiepido sole novembrino acciambellato sullo scendiletto e che, quando ci ha visti, anziché fuggire ci è venuto incontro reclamando carezze e grattini.

Come tutte le medaglie, anche questa però ha un rovescio, e si tratta di un rovescio puzzolente, perché Micio purtroppo usa il mio giardino (nonché futuro orto) come lettiera gigante, ed in certi momenti si sente eccome! E se si sente ora che le temperature vanno ancora sotto zero, figuriamoci quando farà caldo. Non oso nemmeno pensarci.

Mi sono quindi posta fin d'ora il problema di come tenerlo lontano dal mio futuro tentativo di orto cittadino ed evitare che Micio scambi i miei vasi per comode cassettine, pur senza volerlo cacciare definitivamente dal giardino, ché in fin dei conti mi piace un sacco averlo intorno!

Come è mia abitudine, ho cominciato a chiedere un po' in giro agli amici e a documentarmi su libri e internet, dove ho trovato di tutto di più, dal dissuasore ad ultrasuoni alle pistole ad acqua… e con un po' di pazienza ho compilato il mio personalissimo decalogo di accorgimenti, che proverò a mettere in pratica non appena il clima diventerà sufficientemente mite da permettermi di uscire senza rischiare una polmonite.

Ecco per voi le mie tecniche salvalortodalgatto, selezionate rigidamente sulla base di questi tre criteri:
  1. Non devono nuocere a Micio, ma solo disincentivarlo a fare pupù fra i miei preziosi ortaggi.
  2. Devono essere naturali, dato che di porcherie chimiche ce ne sono in giro già fin troppe.
  3. Non devono essere costose o eccessivamente impegnative in termini di realizzazione e manutenzione.

Noterete che alcune sono piuttosto banali, come la prima, ma altre le ho trovate proprio interessanti pertanto ve le propongo in attesa dei vostri commenti:
  1. Eliminare ogni fonte di cibo controllando che i bidoni della spazzatura siano ben chiusi e che non ci siano avanzi che fuoriescono dai bordi. Ok, questo è ovvio, ma teniamolo presente.
  2. Piantare erbe e piante dall'odore sgradito ai gatti: aglio, cipolla, erba, cipollina, rosmarino, ruta, citronella, eucalipto (dubito però che possa sopravvivere a queste latitudini nordiche), lavanda (questa la cito solo per amor di completezza, io detesto la lavanda!)
  3. Cospargere il terreno con alimenti altrettanto sgraditi: bucce di agrumi, fondi di caffè, foglie di ruta, pepe, cannella, chiodi di garofano, peperoncino, rametti di rosmarino.
  4. Se non si vuole ricoprire di bucce e fondi di caffè il giardino o l'orto, che diciamocelo, non sta proprio benebene, in alternativa si possono usare gli olii essenziali per ottenere lo stesso effetto, almeno in teoria, anche se alla lunga penso diventerebbe costoso.
  5. Pulire le superfici lavabili con detergenti bio al profumo di limone o con acqua e aceto bianco in soluzione al 10% (questa seconda idea mi piace decisamente di più).
  6. Stendere delle strisce di rete metallica o di tessuto-non-tessuto sul terreno tra un filare e l'altro dell'orto, usando sassi o picchetti per fissarle, in modo che il micio non possa scavare nel terreno e usarlo come lettiera, oppure disporvi delle passatoie di plastica, appoggiandole con il lato ruvido verso l'alto (queste punte non sono in grado di ferire le zampe del gatto, ma sono abbastanza fastidiose da scoraggiarlo). In alternativa cospargere gli spazi fra i filari con sassolini, piccole pigne, cocci di vaso o frammenti di canna.
  7. Coprire le superfici da proteggere con fogli di alluminio poiché il suono e la consistenza di questo materiale non piacciono ai gatti.
  8. Usare un irrigatore mobile, posizionandolo nelle zone che usano come accesso alla proprietà, perché è risaputo che i gatti non siano amanti dell'acqua. Dopo un paio di giorni, cambiare la posizione per impedire loro di memorizzarla.
  9. Quando possibile, chiudere ogni accesso alle zone dove non si vuole che vadano a urinare.
  10. Sistemare qui e là alcuni vasi con una pianta chiamata Coleus Canina o Plectranthus Caninus, che ha un odore sgradito ai gatti. Pare che se sfregata o scaldata dal sole odori di muffa, quindi tutto sommato non credo che opterò per questa soluzione a meno di non esservi costretta dal fallimento di tutte le altre tecniche… tra il resto pare che non funzioni con tutti i gatti.

Ecco qui: cosa ne pensate dei miei dieci comandamenti antibisognini

Avete qualche altra soluzione innocua, ecologica e semplice da propormi?

A presto!

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